I CONDOTTI DELLE PIRAMIDI
Tra i tanti misteri che circondano le Piramidi di Giza tra i più emblematici sono i condotti presenti al suo interno, all’apparenza semplici canali di pietra, ma che come vedremo la funzione potrebbe andare ben oltre quello che si crede che sia, alcuni egittologi moderni suggeriscono siano condotti di ventilazione, per altri studiosi sono rilevamenti astronomici che hanno un collegamento religioso e spirituale che legava l’antico Egitto o per chi teorizza che siano condotti che avevano un legame tecnologico per la trasmissione di energia elettromagnetica. Tutto questo fa comprendere che nell’antico Egitto la comprensione del modo e dell’universo era ben diverso dal quello che conosciamo ora e che continua ad affascinare gli studiosi.
Iniziamo con il dire che queste strutture sono rimaste oggetto di studio per anni e anni e ancora oggi si danno nuove teorie e si fanno mille scoperte, ma la cosa fondamentale è che le piramidi hanno una funzione che rispecchia la scienza a 360 gradi, con questo voglio dire che abbraccia le teorie archeologiche , matematiche ,chimiche e fisiche e anche teologiche se vogliamo aggiungere. I condotti si trovano in particolare nella camera del re e della camera della regina e sono direzionati verso l esterno, chiamati anche condotti ascendenti e sono relativamente larghi dai 20 ai 25 centimetri e lunghi fino a 30 metri e sono formati in pietra calcarea.

come viene mostrato nell’immagine i cunicoli ascendenti che si diramano dalla camera della regina hanno un inclinazione di circa 45 gradi, detti anche pozzi di aerazione settentrionale e meridionale, rispetto all’orizzonte, mentre per quelli che si diramano dalla camera del re, detti anche pozzi di aerazione settentrionale e meridionale della camera del re sono di circa 26 gradi rispetto all’orizzonte. Ma come possiamo osservare attentamente solo due di questi cunicoli raggiungono l’esterno mentre gli altri e due rimangono chiusi, esattamente quelli della camera della regina , con due pietre di 8 centimetri poste sulle loro aperture.
TEORIA DEI CONDOTTI D’ARIA: essa sostanzialmente favorisce l’idea che i misteriosi cunicoli presenti nelle piramidi fossero progettati per favorire la circolazione dell’aria all’ interno della struttura per far si che l’umidità presente al suo interno possa diminuire e mantenendo la temperatura all’interno della piramide più bassa data anche la posizione in cui ciascuna delle camere si trovava. Molti egittologi hanno creato delle prove a supporto per questa tesi tra cui il famoso Zahi Hawass che ha suggerito che i condotti potessero avere una funzione pratica come quella di facilitare la ventilazione, oppure quella di Mark Lehner e Rainer Stadlelmann che avanzano l’ipotesi riguardo il miglioramento della circolazione dell’aria e gli scopi cosmologici. I dubbi sulla veridicità dell’affermazione che questi condotti di aerazione fuggono da areazione sorgono a causa della loro dimensione, forma e soprattutto dalla posizione all’interno della piramide. In questo disegno isometrico di sezione trasversale 20 x 20 affinchè il pozzo potesse svilupparsi lungo una superficie inclinata attraverso strati di pietra ordinati orizzontalmente, si rese necessario l’inserimento di altri due blocchi di pietra a forma di cuneo, cosi che per ogni sezione 20 x 20 si dovevano inserire quattro pietre misuranti 4 x 2 metri.

la cosa particolare è che le piramidi precedenti a Giza e dopo non hanno pozzi di aerazioni, tuttavia uno studio accurato sull’architettura mostra che questi pozzi formano un soffitto e pareti che erano intagliati solo da una singola pietra e il pavimento da un lastrone. Quindi la sistemazione del pozzo lungo la superficie inclinata dai 30 ai 50 gradi , rendeva necessaria la presenza di due blocchi a cuneo. L’inclinazione dei pozzi ,oltre che la loro lunghezza, creava una quantità enorme di di difficoltà costruttive specialmente in termini di distribuzione di carichi. In conclusione, nonostante le piccole dimensioni 20 x 20 cm, i pozzi non possono essere un insignificante aggiunta architettonica, i costruttori devono aver eseguito calcoli complicati sulla distribuzione del peso e delle forze per riuscire a elaborare un tracciato di questi condotti diagonali in cui gli studiosi ne attribuiscono un significato religioso di grande importanza.
TEORIA CONDOTTI ELETTRICI “Quattro cunicoli muniti di guaina”
Un’altra fondamentale teoria , che si appresta a essere ancora smentita dalla comunità scientifica perchè considerata new age è quella che secondo cui i condotti potessero funzionare come antenna o conduttore elettrico. Questo avanza delle importanti tesi su come gli antichi egizi potessero avere conoscenze avanzate di ingegneria e fisica. In qualche modo si presta a pensare che la Grande piramide di Giza interagisse con fenomeni elettromagnetici. Secondo questa teoria non si tratta di semplici pozzi ma di vere e propie “guaine di rivestimento” in pietra calcarea. Come citato prima queste sono costituite da coppie di pietre lunghe una su di esse formando un canaletto vuoto quadrangolare, creando a tutti gli effetti quella che è una guaina protettiva in pietra con uno spazio interno vuoto. Specialmente nel cunicolo che precede dalla parete nord della camera della regina questa guaina devia diverse volte durante il suo percorso anche di 45 gradi e il taglio segue perfettamente le deviazioni del percorso. Vorremo forse dire che sembrano come dei canaletti di plastica le quali si piazzano nelle pareti per fare un impianto elettrico? può darsi. Ad un certo punto questi lunghi condotti quadrangolari vengono bloccati da misteriose lastre di fine roccia calcarea e sul lato che guarda verso l’esterno della piramide ci sono due protuberanze metalliche che sembrano elettrodi, in cui sono non stati fatti ancora degli esami chimici, ma ad occhio nudo potrebbero trattarsi di rame o bronzo, cosi come anche nella parte interna della lastra in cui ci sono due pezzi metallici visualizzati grazie ai robot che furono inseriti nel condotto, in particolare il progetto Upuaut diretto da Rudolf Ganterbink sotto l’istituto archeologico tedesco del Cairo. Varie osservazioni fatte dal robot mostrano che i cunicoli hanno una serie di deviazioni dal punto di partenza e questa andava contro la teoria cosmologica riguardante l’osservazione delle stelle, come anche la teoria dell’aerazione in quanto i cunicoli mostrano la presenza di piccole porte di calcare che li sigillavano. Molte fra le teorie sono state rigettate come quella del professore Peter Grandics, ricercatore che lavora attualmente presso la Research and Development, AD Research Foundation nella quale si occupa di ricerca sul cancro, biofisica e fisica sperimentale, in quanto ritenesse che la piramide funzionasse come una sorta di antenna in grado di convertire energia elettrostatica dell’atmosfera in corrente alternata in cui nel lato nord e sud uscivano corrispettivamente anodo e catodo, anche se questa cosa non è del tutto dimostrata.

In questa teoria la piramide concentrerebbe continuamente energia elettromagnetica nel suo cuore di granito formando una batteria permettendone l’uso pratico. Ma per far si che questa teoria funzionasse dobbiamo presupporre che nelle camere ci fossero materiali che caricavano ioni positivi e negativi , ma tutto questo non è stato dimostrato praticamente. Potrebbe esistere un altro tipo di impiego di questi condotti che agivano quasi da parafulmine e ammettendo che la camera del re fosse completamente vuota come lo è tutt’ora allora cosa accadeva all’interno della camera del re ? qualche fenomeno piezoelettrico ? che è una caratteristica naturale del quarzo contenuto dentro il granito. Difficilmente quindi questa piramide poteva funzionare come batteria dato che all’interno non c’era materiale che caricavano gli ioni, ma forse ci si aspettava che qualcuno entrasse in quella camera senza sapere cosa potesse succedere dopo.
TEORIA COSMOLOGICA
Nel corso dei secoli, vari studiosi hanno attribuito diverse teorie ai condotti delle Piramidi di Giza. Fin dal XVII secolo, De Maillet teorizzò che i condotti venissero usati per far passare cibo e detriti durante la costruzione. Jomard ad esempio accompagnatore durante la spedizione di Napoleone in Egitto nel 1789, descrisse le fitte cavità che si diramavano dalle camere. Vyse e Perring, nel XIX secolo, interpretarono i condotti come strumenti per la ventilazione. Tuttavia, un egittologo di nome Capart suggerì che i condotti avessero una funzione simbolica, offrendo un passaggio all’anima del faraone. Badawy, un altro profondo conoscitore dell’archeologia, avanzava l’ipotesi che i condotti nella camera del re potessero servire come canali verso le stelle (il passaggio settentrionale, per il viaggio dell’anima verso le imperiture stelle circumpolari e quelle meridionali per il viaggio verso Orione). Badaway sapeva oltre tutto che i testi della piramide si riferivano a sahu Orione e che il defunto re Osiride era identificato con la costellazione, tuttavia Orione è sempre stata una costellazione meridionale sicchè pareva ovvio come punto di riferimento della camera del re

Le misure dell’inclinazione media riprese da Badawy davano circa 44,5 gradi per il condotto meridionale e 31 gradi per quello settentrionale e fu evidente come il cunicolo settentrionale era rivolto verso un punto nelle vicinanze del polo celeste posto ad un altezza di circa 30 gradi se osservato da Giza. Calcolando la declinazione delle stelle nella cintura di Orione verso il 2600 a.c( data inerente alla costruzione delle piramidi ) si ottennero diverse gradazioni rispettivamente alla cintura di Orione.

L’esatta latitudine per la piramide di Cheope è di 29 gradi e 59′ e l’equatore celeste linea che divide l’emisfero settentrionale e meridionale del globo celeste si trova a un altezza di 60 gradi e 01′ sopra l’orizzonte meridionale. Calcolando quindi l’altezza al meridiano di una stella vista da Giza in direzione sud si sottrae la declinazione dall’altezza dell’equatore di 60 gradi 01′ e si ottiene

Badawy si rese conto che non era un caso che il condotto sud rivolto verso il meridiano con inclinazione di 44 gradi 30′ puntava verso il passaggio della cintura di Orione concludendo che il condotto puntava deliberatamente verso la cintura di Orione, il centro della costellazione Osiride sahu. All’epoca le scoperte del condotto meridionale che puntava alla costellazione della cintura di Orione nel 2600 a.c era ignorata ma con il passare degli anni gli astronomi e vari ricercatori suggeriscono che questa ipotesi potesse essere valida. D’altronde il testi delle piramidi alludono di frequente all’associazione del re nella sua vita ultraterrena alle stelle e in particolare a Orione e Sothis. Tutt’ora studi dimostrano che la conduttura settentrionale inclinata di 31 gradi era allineata quasi esattamente con la stella polare(Alpha Draconis) e quella meridionale di inclinazione 44,5 gradi culminava con la cintura di Orione. L’ipotesi che una simile disposizione dei cunicoli non avesse alcun significato magico sembra improbabile.
L’aspetto più affascinante della teoria è l’utilizzo della precessione degli equinozi. Questo lento movimento dell’asse terrestre causa un cambiamento graduale dell’orientamento del cielo notturno nel corso di migliaia di anni. ,Tenendo conto di questo fenomeno, hanno ipotizzato che l’allineamento perfetto tra le piramidi e la cintura di Orione si sarebbe verificato intorno al 10.500 a.C., un’epoca in cui si considera di grande sviluppo culturale e tecnologico, il cosiddetto “Primo Tempo”
La cintura di Orione è un asterismo lineare posto all’ interno della costellazione ed è costituito da tre stelle delle quali quella centrale è equidistanziata dalle due estreme ma con la stella più settentrionale cioè Mintaka fuori asse di circa 4 gradi rispetto al congiungimento con le altre due cioè Alnitak meridionale e Alnilam centrale. Molte interpretazioni ritengono appunto che la Cintura di Orione sia associata al dio Osiride una loro importantissima divinità, come molti racconti citati dall’affresco su soffitto della tomba di Senmut, in cui è raffigurato Orione su una barca al di sotto di un gruppo di stelle che ricorda molto da vicino quella della cintura di Orione ma con un dettaglio importante in cui fa sembrare l’angolo di disallineamento di 7 gradi anzichè di 4

Al centro del soffitto si trova una scena affascinante che illustra la barca solare del dio Ra, il dio del sole, che attraversa il cielo notturno.
Accanto a questa rappresentazione cosmologica, il soffitto della tomba di Senmut ospita anche immagini del defunto in adorazione degli dèi, con simboli legati al ciclo di vita e morte. In particolare, si può osservare la presenza di figure di Senmut e della regina Hatshepsut che si uniscono in un legame simbolico, suggerendo l’importanza di Senmut come architetto e consigliere della regina, ma anche come individuo che cercava una protezione divina per la sua anima. La Cintura di Orione si trova esattamente nella parte centrale del soffitto, come parte del cielo stellato che si estende sopra il defunto.
I misteriosi condotti delle Piramidi di Giza continuano a stimolare il dibattito tra studiosi, archeologi e teorici, alimentando il fascino che circonda l’antico Egitto. Sebbene la teoria più accreditata resti quella della ventilazione, che suggerisce un uso pratico per migliorare la circolazione dell’aria all’interno della piramide, le ipotesi cosmologiche e quelle tecnologiche non mancano di suscitare curiosità. La connessione con le stelle, in particolare con la cintura di Orione, ha un forte significato simbolico e religioso, rappresentando il viaggio dell’anima del faraone verso l’aldilà. Allo stesso tempo, le teorie moderne, come quella che ipotizza un collegamento con l’energia elettromagnetica, mettono in luce l’affascinante possibilità che gli antichi egizi avessero conoscenze avanzate di scienze e ingegneria. Tuttavia, indipendentemente dalla veridicità delle singole teorie, è innegabile che la costruzione di questi condotti richiedesse una padronanza delle leggi fisiche e un’abilità ingegneristica straordinarie, lasciando aperta la domanda su quanto realmente fosse avanzata questa civiltà. I condotti non sono solo un elemento architettonico, ma un simbolo della loro profonda connessione con il cosmo e con l’incredibile mistero che ancora oggi avvolge la Grande Piramide.